Ogni due anni, lo Yacht Club di Monaco onora le barche storiche a vela e a motore con la “Monaco Classic Week – La belle classe”, che si possono ammirare sul Quai Hirondelle (direttamente davanti allo Yacht Club) dall’8 novembre.
Prima fra tutte la SS Delphine, che è quasi diventata un punto di riferimento monegasco con il suo grande fumaiolo giallo. Esattamente cento anni fa, lo yacht a vapore lungo 78,6 metri ha visto la luce e da allora è sopravvissuto a un incendio, a un incaglio, a un impiego in tempo di guerra (come “USS Dauntless” della US Navy nella seconda guerra mondiale) e persino a un completo naufragio.
Probabilmente sarebbe completamente scomparsa nell’oblio se il belga Jacques Bruynooghe non l’avesse acquistata nel 1997 a prezzo di rottame, restaurata per quasi 40 milioni di euro e ribattezzata con il suo nome originale Delphine in una cerimonia con la principessa Stéphanie di Monaco. Dal 2017, abbellisce il porto di Monaco ed è disponibile per il noleggio agli intenditori di barche classiche.
Barca a vela vintage Emilia alla Monaco Classic Remise
Marco Marchesi è un marinaio che preferisce fare da solo invece di essere aiutato dalla potenza del motore. Insieme ai suoi amici, ha portato Emilia da Imperia in Italia, dove aveva appena presentato le sue abilità alla Regata di Vela d’Epoca – nonostante i suoi 92 anni!
“Abbiamo bisogno di almeno dieci persone per muovere la Signora di 12 metri – più siamo meglio è”, spiega Marco a proposito dello sport di squadra. In origine, Emilia fu costruita per conto del Senatore Giovanni Agnelli (cofondatore della Fiat) come regalo al genero appassionato di vela Giovanni Nasi, che però dovette partire inaspettatamente per il Sud America e quindi non poté mai godere della barca a vela in legno.
A differenza dell’imprenditore italiano, che è residente a Monaco da più di 30 anni e si sta dirigendo verso le “Voiles d’Antibes”, un evento velico di una settimana ad Antibes.
“Il viaggio più lontano di Emilia è stato fino a Barcellona, dove ha incontrato sua sorella ‘La Spina’ qualche anno fa,” un momento emozionante che l’appassionato velista non dimenticherà mai. La Spina è stata costruita dall’architetto Attilio Costaguta nello stesso periodo e nella stessa costruzione; le due “sorelle” non si erano più viste da allora.
Sotto bordo, l’arzillo pensionato offre una sorprendente quantità di spazio: una grande stanza con cucina e ripostiglio e un’altra stanza con due accoglienti letti singoli e un bagno attrezzato.
Se volete vedere di persona i tanti tesori antichi, avete ancora la possibilità di farlo fino a domani. E non c’è tassa d’ingresso, tutti sono benvenuti, le foto sono anche espressamente desiderate.